Per Marco Ferreri, che lo scelse come fondale di "Storia di Piera”, questa solitaria caserma rossa della Polizia Portuale, sulla riva del lago di Paola, evocava, nel bene e nel male, la grande epopea della bonifica pontina. Estremo avamposto della nuova città di Sabaudia, ebbe uno strano destino: l'esigenza di controllo dal mare per cui era stata costruita nel 1938, venne presto meno.

La guerra fece il resto. Il grande complesso, quasi terminato, venne abbandonato. Il progetto ha ripreso il processo ideativo dal punto in cui si era interrotto completando il “non finito”. E’ un gioco di feed-back: va dal restauro filologico della facciata alla riprogettazione dei corpi longitudinali incompiuti dove un intervento “simmetrico” di intrusione - estrusione, genera lucernari cubici sul tetto di quello più alto, e il loro negativo - quattro patii quadrati “scavati” - in quello più basso.