Il recupero dell’ex Ospizio Giovannardi(1901), finanziato dalla Regione E-R, ha visto il recupero dell’edificio abbandonato per realizzare alloggi per anziani al piano rialzato e nove alloggi per lavoratori in mobilità al primo piano. La destinazione proposta riprende quella originaria di “Ospizio per le Vecchie”, rinverdendo la nobile tradizione che fa di Fusignano, da sempre, quanto meno dal 1517, prima data nota di un’istituzione “spedaliera” attiva per poveri e pellegrini, e poi per tutto l’Ottocento; un paese all’avanguardia per numero e qualità di attrezzature civili e filantropiche: l’ospedale, l’asilo per i figli del popolo, due ospizi per i vecchi e le vecchie, l’orfanotrofio per le fanciulle indigenti.

E’ un filo rosso che, per quasi cinque secoli, segna la storia fusignanese nel nome di una famiglia - i Corelli/ Giovannardi - aristocratica ma “borghese” nel senso etimologico di “costruttrice del borgo”; contrapposta all’altra famiglia “feudataria” - i Calcagnini - chiusa nel recinto feudale della parte più antica del paese.Tutta la storia anche urbanistica della città è in questa contrapposizione tra due concezioni del potere e del privilegio. E l’ospedale San Rocco, scenografico fondale del corso è il luogo che più fortemente materializza questa vicenda e, dunque, il restauro dell’ospizio e la riscoperta del suo enigmatico giardino rappresentano un tassello fondamentale di questo piano di “archeologia” urbana capace di riproporsi, con contenuti rinnovati, con pari valenza sociale e solidaristica. Ieri, l’ospitalità verso i diseredati e i viandanti, oggi l’accoglienza verso i lavoratori immigrati ribadiscono questa capacità, tutta fusignanese, di essere, pur nella consapevolezza della propria dimensione, avanti rispetto ai tempi.

Strutture e impianti: Pio Farina, Alfeo Grandi

Superfici: Etra snc di Michele Pagani e Maria Lucia Rocchi

Collaboratori: Romeo Menarini

Direttore operativo: Michele Stillittano